Io non mi ero ancora espressa sull’argomento Sanremo, semplicemente perché aspettavo che finisse. Ci sono dei punti che vorrei, brevemente, chiarire.
ADRIANO CELENTANO
Lui auspica la chiusura di Famiglia Cristiana e dell’Avvenire semplicemente perché trattano di un messia che non è lui. E’ lui il nuovo profeta. Colui che ha salvato noi poveri uomini, colui che ha diffuso, tra una bevuta e l’altra, il verbo al mondo. Siamo fortunati per aver assistito in diretta alla sua predica introdotta, la prima sera, dalle scene incoraggianti di un genocidio di massa. E non pago ha deciso di ritornare per deliziarci, io speravo, con nuovi spunti rivelatori e invece, ha deciso di ripetere, con parole neanche poi così diverse, quello che aveva già detto. Un genio. Un messia.
GIANNI MORANDI
Il discorso su Morandi ricalca perfettamente la scia di quello su Celentano sostanzialmente perché permettiamo ai cantanti di vestire altri ruoli che non competono loro. Celentano fa il profeta e Morandi il presentatore. Non sa dove guardare, non sa cosa fare, non ha i tempi televisivi giusti. E’ un imbranato, non fa ridere, non fa piangere, non suscita interesse. Non sa intervistare. Non sa che dire. Ha messo in imbarazzo tutti, giovani compresi, ponendo delle domande alle quali risposte non badava neanche. C’erano dei tempi morti? C’erano dei problemi tecnici? E lui ha risolto tutto cantando. Solo in quello, è risultato credibile. Mi chiedo ancora come abbia fatto quel povero Rocco Papaleo ha sopportarlo ogni sera mentre lui gli stringeva fastidiosamente il braccio. Io non avrei mai resistito.
VALLETTE VARIE
Le vallette devono essere per loro natura belle e inutili. Quindi la scelta di Ivana o Ivanka, che dir si voglia, segue perfettamente il presupposto iniziale. E’ bellissima, sorride quando non capisce nulla di quanto viene detto ed ha una pessima risata. Ma immagino che in pochi se ne siano accorti. Le altre due: Belen ed Elisabetta. La prima è una tamarra che viene nobilitata alla pubblica opinione perché mediamente quando appare in tv c’è qualcuno che le dice cosa indossare. E a questo punto a me parrebbe il caso che, da oggi in poi, ci fosse anche qualcuno che le dica come scendere le scale. E’ riuscita a rendere volgare un bellissimo abito di Puglisi. Fossi in lui, mi sentirei oltraggiato. La Canalis viene offuscata dalla tamarra argentina che, pur essendo straniera, riesce comunque a “tener il palco” meglio di lei. Elisabetta cerca di fare delle battute per risultar simpatica. (A me non ha fatto ridere. Ma io non faccio testo). E’ un dato di fatto che le diano sempre i vestiti più brutti, magari meglio se sono del caro Roberto Cavalli, che dovrebbe smetterla di darsi agli abiti lunghi e concentrarsi solo sugli shorts maculati. Quelli gli riescono benissimo. Entrambe hanno messo su la scenetta de “speriamo che Ivanka perisca in un letto d’ospedale per la prossima settimana così noi restiamo le padrone indiscusse del palcoscenico”. Forse l’unica cosa nella quale sono risultate credibili.
EMMA MARRONE
Stamattina ho sentito una persona (di cui non svelerò l’identità, per non umiliarla ulteriormente) dire questa frase:
” A me è piaciuta la canzone di Emma”.
Io: “ah sì….e di che parla il testo?”.
Lei: “ah, non lo so. Le parole non si capivano!”.
Lampante sintesi della stupidità umana.
E’ come dire:
“ho visto un vestito bellissimo.
E di che colore era?
Ah, boh..non lo so, non si capiva!”.
Ma effettivamente sarò strana io che nel 2012 mi permetto ancora di giudicare la bellezza di una canzone anche dal suo testo, e non solo dalla melodia. “Emma con quel testo era credibile tanto quanto sanno esserlo i ragazzini di 10 anni che ad Io canto interpretano, con sofferto dolore, PERDERE L’AMORE”. Vorrei poter togliere le virgolette e vantarmi della paternità di questa similitudine geniale ma queste sono, mio malgrado, le parole di un mio amico, qualche sera fa.
Ho…..
dato la vita e il sangue per il mio paese
e mi ritrovo a non tirare a fine mese
Ho….
giurato fede mentre diventavo padre
due guerre senza garanzia di ritornare
solo medaglie per l’onore
Se….
sapesse che fatica ho fatto per parlare
con mio figlio che a 30 anni teme il sogno di sposarsi
e la natura di diventare padre
…e non mi sembra il caso di fare un copia e incolla dell’intera canzone, mi fermo qui. Il testo è assolutamente non adatto a lei, alla sua età e alla sua cronistoria. Sarebbe apparso più convincente se fosse uscito dalla bocca di Finardi, ma per fortuna lui ha avuto un testo migliore da partorire. Lei sarà anche brava, ma le parole per me hanno ancora un peso. Il tutto, poi, è stato aggravato dal fatto che sia stato cantato in calzoncini verdi la prima sera, in calzoncini bianchi la seconda sera, con una camicia fin troppo trasparente la terza sera, con un vestito verde- tanto per rimanere fedeli al primo amore- la quarta sera e con un più decente a appropriato abito lungo nero che ha sancito la sua vittoria finale. Total look firmati, non so se orgogliosamente o meno, da Costume National. Devo ammettere che forse la cosa più riuscita è stata la performance con Alessandra Amoroso, per l’occasione nota ai più come Eva Kant. Se la Marrone imparasse a tenere le gambe un po’ più vicine mentre canta evitando di sembrare sempre una camionista travestita da superstar, a me diventerebbe ancora più simpatica e potrei anche, quasi, esser felice per la sua vittoria.
St.efania